Prof. Dott. Francesco Peverini
Roma, 01.12.2022
L’impatto delle apnee notturne va ben oltre la sensazione di stanchezza mattutina, del #russamento, della fame d’aria. Per le persone con #Diabete, le apnee notturne possono influenzare i livelli di #glucosio in ogni momento, anche di giorno, modificare il modo in cui il corpo risponde all’insulina e svolgere un ruolo problematico nelle complicanze del Diabete nel corso della vita.
Nella popolazione generale in Italia, il 4% soffre di #apneenotturne, ma tra i soggetti con Diabete di tipo 2, la percentuale sale al 72%
Perché le apnee notturne sono più comuni nel Diabete di tipo 2?
Una condizione sembra peggiorare l’altra se non si affrontano entrambe le patologie.
L’apnea notturna priva il corpo di ossigeno, con un effetto negativo diretto sui livelli di glucosio e sulla resistenza all’insulina e nel tempo è più difficile mantenere un buon equilibrio glicemico e metabolico.
Le apnee notturne (dette anche OSAS) costituiscono, inoltre, un rilevante fattore di rischio anche per chi, come lavoro, guida autoveicoli. Questo pericolo aumenta significativamente in presenza di obesità, di circonferenza del collo maggiore di 43 cm, di ipertensione, di russamento e di sonnolenza diurna.
L’obesità è una ulteriore comorbidità (patologia concomitante) riconosciuta del Diabete di tipo 2 e aumenta la probabilità o lo sviluppo di apnee notturne. I depositi di cellule adipose nel collo (palato, lingua) possono ridurre gli spazi delle alte vie respiratorie e il grasso addominale può comprimere la parete toracica, entrambi peggiorando la respirazione mentre si è sdraiati o si dorme.
L’apnea notturna influisce sulla glicemia?
Sì, sicuramente.
Lo stress che il corpo affronta nel contrastare le apnee notturne, attiva diverse risposte ormonali in grado di far aumentare i livelli di glicemia e la #insulinoresistenza. Nel tempo, questi livelli di glucosio persistentemente più elevati portano ad una più difficile gestione della malattia diabetica.
Accade anche che quando i livelli di zucchero nel sangue sono bassi (ipoglicemia), il paziente può sperimentare un sonno agitato, incubi, sudorazione notturna e altro ancora. Questo crea un ciclo infinito di fluttuazioni dei livelli di glicemia che possono essere di difficile gestione.
Oltre al suo effetto sui livelli di glucosio, le apnee notturne sono quindi associate ad un #sonno di scarsa qualità e condizionano un peggioramento della #pressionearteriosa, alterano la funzione cardiaca con aumentato rischio di eventi cardiovascolari come #insufficienzacardiaca, #aritmie, #infarto, #ictus e riducono le prestazioni intellettuali e di #apprendimento procedurale.
Le apnee hanno un importante impatto sugli ormoni della fame (aumento della grelina) e questa condizione rende più difficile controllare l’appetito e prendere decisioni sane riguardo al cibo. Gli individui che sono genericamente privati del sonno (insonnia o apnee notturne) tendono a consumare 385 #calorie in più al giorno rispetto a quelli che hanno dormito bene la notte.
Questo conduce inevitabilmente ad un aumento di #peso, che complica ulteriormente la gestione del Diabete.
Come gestire apnee notturne e Diabete?
Si inizia con il seguire le attività standard di una efficace gestione del Diabete (mantenere i livelli di glucosio entro i limiti, scelte alimentari sane, esercizio fisico regolare e assunzione di farmaci come prescritto dai medici).
Ridurre il peso corporeo è ovviamente indispensabile.
Può essere molto rilevante, se prescritta dopo il completamento di uno studio del sonno notturno chiamato #polisonnografia, una terapia ventilatoria a pressione positiva continua delle vie aeree (#CPAP), trattamento che consente di invertire un andamento metabolico sfavorevole nell’arco di poche settimane.
La polisonnografia
Una diagnosi medica di certezza per le apnee notturne richiede uno studio strumentale del sonno durante il quale una persona dorme con alcuni sensori attaccati al proprio corpo e viene monitorata per tutta la notte, appunto la polisonnografia. Solo così possiamo avere tulle le informazioni utili ad impostare una corretta terapia.
Perché cercare assistenza medica
L’apnea notturna non trattata, nel tempo, può peggiorare ulteriormente le complicanze già note del Diabete di tipo 2 (ma anche di tipo 1), sommando gli effetti negativi di entrambe le condizioni.
Si parla principalmente di complicanze #macrovascolari e #microvascolari che generano nel tempo gli incidenti cardiovascolari già elencati ma anche la #retinopatia o la #neuropatiadiabetica.
Se convivi con il Diabete di tipo 2 e le apnee notturne, parla con il tuo medico per sottoporti ad uno screening diagnostico con un esame polisonnografico.
I sintomi delle apnee notturne di solito sono abbastanza evidenti per il partner che condivide il tuo letto o i familiari, quindi non ignorarli se si lamentano del russare o dei rumori allarmanti del tuo respiro durante la notte.
Per contrastare questo sfavorevole cocktail di patologie è quindi sufficiente porre diagnosi di apnee notturne – OSAS con un esame polisonnografico e quindi trattare la patologia con una terapia ventilatoria a pressione positiva o se possibile con altri trattamenti, che oltre a curare efficacemente le apnee migliorano significativamente la glicemia e, in generale, la salute metabolica.
Se ti senti costantemente affaticato o sonnolento durante il giorno, ricevi lamentele dal tuo partner o dai colleghi di lavoro o semplicemente non ti senti te stesso ultimamente, consulta il tuo medico il prima possibile.
Sottoporsi a un’analisi del sonno può aiutarti ad affrontare l’apnea notturna e ridurre il rischio di gravi complicazioni in futuro.
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