COME CONTRASTARE GLI EFFETTI DELLA PRIVAZIONE DI SONNO NEL MONDO DEL LAVORO?
Le prove dell’impatto di uno sviluppo 24/7 – vivere e lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – sul nostro sonno sono sempre più evidenti, anche al lavoro.
Più del 30% della forza lavoro dei paesi occidentali non dorme abbastanza e la privazione del sonno è diventata una vera epidemia per la salute pubblica.
Un sonno insufficiente non è sostenibile, sia individualmente, sia nelle relazioni sociali che nel lavoro.
Le sempre più numerose ricerche hanno fornito prove crescenti del fatto di come la privazione del sonno abbia un significativo costo economico significativo, mettendo a dura prova anche i profitti.
Ogni anno negli Stati Uniti si perdono fino a 411 miliardi di dollari di produzione economica a causa della mancanza di sonno e delle sue conseguenze.
In Italia, l’Istituto Superiore di Sanità ha stimato che il deficit di sonno riduce la produttività delle aziende fino a 5 miliardi di euro l’anno, una percentuale che corrisponde a circa lo 0,5% del PIL.
Le aziende spendono cifre da capogiro in formazione e sviluppo. Le risorse umane investono ingenti somme di denaro e risorse per assumere dipendenti per posizioni e competenze altamente specifiche. Tuttavia, se un dipendente viene privato del sonno, sia esso amministratore delegato o leader aziendale o un dipendente appena uscito dal college o da una scuola di specializzazione, gli investimenti spesi negli anni per la sua formazione e sviluppo e per le sue competenze, vengono inevitabilmente compromessi.
LE ORE DI SONNO NECESSARIE
Se parliamo della popolazione in età lavorativa, le ore necessarie sono tra le 7 e le 8 per notte. Una quantità inferiore di sonno può essere accettabile per i cosiddetti dormitori brevi, una parte tuttavia molto esigua della popolazione generale.
Tutti coloro che affermano di lavorare bene dormendo 4 o 5 ore (non pochi esibiscono questa tendenza) dovrebbero essere coscienti di condurre una vita a rischio sotto vari profili, tra cui quello cardiovascolare.
CONSEGUENZE DEL MANCATO RIPOSO: LA SONNOLENZA DIURNA
Sia che la carenza di sonno dipenda dal lavoro in se, che da situazioni familiari o ambientali o di salute – insonnia e apnee notturne sono le due cause di deprivazione ipnica più frequenti – in modo rilevante ed insidioso potrà comparire la sonnolenza diurna, il sintomo più importante di tutti i disturbi del sonno: la privazione cronica di un sonno ristoratore può condurre nel tempo a disturbi dell’attenzione, deficit cognitivi, scarsa capacità di concentrazione, colpi di sonno, incidenti da scarsa vigilanza sia alla guida di autoveicoli che nel lavoro.
La sonnolenza (o meglio la Eccessiva Sonnolenza Diurna – EDS), infatti, è una condizione strettamente connessa alla riduzione del livello di vigilanza ed è caratterizzata da sensazioni e da fenomeni comportamentali ben documentati: tendenza all’addormentamento, difficoltà a mantenere un’adeguata attenzione, facile distraibilità, rallentamento dei processi decisionali, scarsa reattività agli stimoli ambientali, in generale un peggioramento delle performances intellettuali e motorie.
Non si deve, evidentemente, ridurre questo fenomeno alla sola sonnolenza legata alla guida di autoveicoli, dato già di per se estremamente pericoloso, ma tradurre il tutto al più ampio campo dell’uso di macchinari nel mondo del lavoro.
È facilmente immaginabile il ruolo della disattenzione dovuta al sonno nei responsabili di consolle di controllo di centrali, di impianti energetici, di infrastrutture critiche, di movimento di persone e di merci o negli addetti alla guida di imbarcazioni, autobus, treni, aerei.
COME FARE DIAGNOSI
La diagnosi di un disturbo del sonno come le apnee notturne e talvolta anche in alcune forme di insonnia, si basa sull’esecuzione di un esame, la Polisonnografia, che rappresenta attualmente il gold standard diagnostico per queste condizioni, in grado di rilevare le apnee (tipo, quantità, durata) e gli eventi cardiologici, respiratori e neurologici associati (aritmie, modificazioni della pressione arteriosa, riduzione dell’ossigeno in circolo – ipossie -, frammentazione del sonno e microrisvegli).
Purtroppo, a fronte di molta informazione, l’incremento dei pazienti neo-diagnosticati è stato letteralmente impercettibile negli ultimi venti anni e questo dato costituisce un elemento di grande preoccupazione dal punto di vista sanitario e sociale, non ancora recepito nella sua complessità.
CARENZA DI SONNO DI UNA PERSONA CHE RICOPRE RUOLI DI RESPONSABILITÀ
Per coloro che dirigono dei team e che hanno responsabilità verso collaboratori o dipendenti, sintomi da carenza di sonno si possono identificare nella riduzione della concentrazione, della memoria e dell’attenzione.
Non solo: nel perdurare del disturbo, si sviluppa un senso di urgenza esagerato per le cose e un’apprensione del tutto superiore a quanto accade ad una persona che ha invece riposato adeguatamente. Altre manifestazioni sono insicurezza, incertezza e difficoltà nel decidere subito il miglior percorso da affrontare oltre che nel mantenere la calma davanti a eventi improvvisi e inaspettati.
Da non dimenticare la possibilità che tutto questo crei anche elevata conflittualità all’interno di un team.
Sempre nel lavoro, chi dorme meno manifesta spesso una maggiore irritabilità e suscettibilità: si sviluppa inoltre una crescente diffidenza anche verso chi propone soluzioni ai problemi. Inoltre, cambia la percezione delle espressioni facciali dell’interlocutore e chi dorme poco o male ha meno possibilità di interagire efficacemente nel confronto con gli altri, siano essi collaboratori o interlocutori. In definitiva, i rapporti sociali non possono che peggiorare.
IL TEAM: L’IMPATTO DEL SONNO INSUFFICIENTE SULLA LEADERSHIP
Sappiamo che la carenza di sonno influisce sul nostro lavoro in team, ma ha un effetto negativo anche sugli stili di leadership. Un buon sonno favorisce i comportamenti positivi, come l’empatia e la stabilità emotiva, riducendo le attività dell’amigdala in risposta a stimoli emotivi precedentemente incontrati.
La mancanza di sonno ostacola invece la capacità di autocontrollo e rende più probabile una reazione eccessiva alle situazioni difficili. Diversi studi hanno posto l’accento sul fatto che quando un leader dorme male è più propenso a manifestare comportamenti negativi il giorno successivo; il carisma percepito dei leader diminuisce del 13% quando si perdono solo due ore di sonno.
Frequentemente, se un manager mostra comportamenti come l’invio di e-mail a tarda notte, vantandosi di lavorare fino a tardi o lodando gli altri che fanno lo stesso, l’effetto che questo ha sui team è enorme. I collaboratori o i dipendenti prestano molta attenzione a questi segnali, ne vengono condizionati e possono conseguentemente adeguare il loro comportamento, perdendo anch’essi il necessario riposo.
I dipendenti, inoltre, potrebbero non rendersi conto di avere difficoltà, a causa del sonno insufficiente.
In questo caso un manager dovrebbe ricevere la giusta formazione per riconoscere per tempo i segnali e offrire supporto quando necessario.
È importante notare che anche lo stress derivante da fattori esterni al mondo del lavoro, come le finanze, le dipendenze o i problemi familiari, possono avere un impatto negativo sul sonno.
E tutto questo, nella sua drammatica ovvietà, è dimostrato con dati di ricerche che confermano quanto persone con un reddito familiare più basso dormano meno delle 7 – 8 ore raccomandate per notte, rispetto alle persone con un reddito più alto.
Le aziende responsabili dovrebbero cercare di trovare il modo di incoraggiare cambiamenti nello stile di vita anche al di fuori del lavoro, per contribuire a potenziare gli effetti dei benefici interni offerti ai dipendenti.
L’ambiente di lavoro di oggi richiede un nuovo tipo di leader.
Non è più sufficiente che i leader siano qualificati e competenti.
I leader devono essere concentrati, adattabili e resilienti per essere efficaci in un mondo organizzativo sempre più distratto e caotico.
Esiste una chiara correlazione tra i benefici di un buon sonno e le esigenze del nostro attuale contesto lavorativo. Il sonno ristoratore è una componente fondamentale per raggiungere un potenziale di leadership ottimale e il modo più semplice per migliorare la produttività.
CONSIDERAZIONI
Il manager deve occuparsi di fenomeni non solo cruciali e rilevanti ma soprattutto sempre più articolati: andamento dei mercati, impianti organizzativi sempre più efficienti ed efficaci, sistemi di comunicazione in continua evoluzione, procedure informatiche, aspetti economici e finanziari, gestione del personale, crescita e gestione del gruppo, comunicazione, ecc.
Una tale molteplicità di competenze, che richiede una soglia di attenzione sempre al top, fa sorgere la domanda sulla reale sostenibilità di tali ruoli organizzativi e sui limiti intrinseci degli individui a cui si chiede di ricoprire queste posizioni direzionali.
Lo studio del Sonno e della sua deprivazione costituisce, pertanto, una frontiera quanto mai essenziale nella conduzione di un’eccellente, efficace ed efficiente attività lavorativa, che sia allo stesso tempo rispettosa dei ritmi biologici e salvaguardi l’individuo da stress incompatibili con il ruolo ricoperto.
Quella dei disturbi del sonno, insomma, è divenuta una frontiera che non può più essere banalizzata o sottovalutata, relegandola tra le questioni personali e intime.
Il rischio, infatti, è quello di inficiare l’esito di performance professionali, anzi manageriali, che sono divenute sempre più significative e valutative dei profili personali nell’attuale congiuntura e nell’esasperazione della competitività e della globalizzazione.

Prof. Dott. Francesco Peverini
Specialista in Medicina Interna
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